giovedì 14 febbraio 2013

GIORNALINO: è uscito il secondo numero!!!



Ciao ragazzi!!!!!
sono usciti i primi due numeri di "Innocenti Evasioni", il giornalino dell'Istituto Penale Minorile di Treviso.
Per chi non lo sapesse..da ottobre e fino a maggio, ogni martedì pomeriggio alcune studentesse delle scuole della provincia di Treviso entrano in IPM e insieme ai ragazzi di "dentro" danno vita al laboratorio di giornalino!!!
I temi affrontati vanno di pari passo con quelli affrontati dalle vostre classi!!!
In questo primo numero il tema è quello dell'Esclusione/Inclusione nell'ambito della Famiglia..e se non sbaglio questo tema è stato affrontato dall'Istituto Mazzotti!!!
E allora..che ne pensate?????

Vi ricordo che potete anche scrivere commenti..esprimere le vostre idee e veder pubblicato tutto nei successivi numeri del giornalino!!!!!

POTETE SCARICARE I NUMERI DEL GIORNALINO DA:
http://www.trevisovolontariato.org/pagina.asp?menu=5&menu1=297&menu2=1588






mattinata all'IPM

Ciao siamo Caterina Fanecco e Giulia Zamuner, siamo studentesse del Duca degli Abruzzi delle classi 4°AP e 4°BS. Durante il periodo di stage, abbiamo avuto l’occasione di partecipare all’incontro con i ragazzi in IPM durante la giornata del 31-01-13. Il tema dell’incontro affrontato dall’istituto G. Mazzini è stato “inclusione ed esclusione in base al paese d’origine”.
 Quando scoprimmo che saremmo entrate in IPM eravamo da una parte curiose di fare questa esperienza ma dall’altra ci aspettavamo un ambiente molto più serio. Ci eravamo infatti preparate ad incontrare ragazzi più “chiusi” e meno disposti a socializzare.
 Pensavamo che, una volta entrate nella struttura si sarebbero formati due gruppi distinti: uno formato dai ragazzi detenuti e l’altro da noi ospiti.
E invece chi l’avrebbe mai detto? Abbiamo trovato un’ accoglienza migliore delle nostre aspettative. Inizialmente eravamo un po’ a disagio non essendo abituate a certi ambienti ma grazie alle attività proposte dai volontari l’imbarazzo è diminuito e siamo riuscite a interagire con i ragazzi detenuti: parlando, scherzando liberamente e giocando a calcetto. Il tempo trascorso insieme è stato del tutto naturale tanto che ci siamo scordate di essere in un istituto penale ma ci sembrava di rapportarci con dei nostri coetanei.
Abbiamo incontrato personalità diverse ma tutti sono stati gentili e disposti a raccontarci qualcosa di loro. Al momento dei saluti c’è stato un po’ di rammarico e ci sarebbe piaciuto trascorrere altro tempo in loro compagnia.
Ringraziamo il Centro Servizi per il Volontariato di Treviso per questa occasione che non tutti hanno la fortuna di fare. Continueremo questo progetto con la nostra scuola senza però dimenticare questa prima esperienza! 
Consigliamo a tutti coloro che sono interessati ad attività di volontariato a contattare il Centro Servizi per il Volontariato di Treviso. Qui infatti potrete svolgere diverse attività, conoscere nuove persone, nuovi ambienti e scoprire di essere più portati verso qualcosa piuttosto che altro. La cosa importante, è che non vi lasciate influenzare da pregiudizi o aspettative perché vivere a pieno questi tipi di esperienza insegna molto e sarà utile in futuro

La mia esperienza nel video-teatro

Ho letto che c'era scritto di raccontare la nostra esperienza all'IPM ed eccomi qua a scrivere... :)

Intanto mi presento, sono Greta e quest'estate ho partecipato al laboratorio di video teatro. 
Più che laboratorio lo chiamerei vera e propria esperienza di vita. Sono venuta a saperlo un pò per caso e mi ha incuriosito e ho deciso di iscrivermi. 
Non sapevo bene cosa aspettarmi, avevo anche molta paura il primo giorno che dovevo entrare. Poi però quando ho incontrato i ragazzi e il laboratorio è iniziato, tutto è passato e mi sono divertita moltissimo.
 E' un'attività fatta per i ragazzi di "dentro" ma sono stata io la prima a ricevere molte cose positive che in altri posti non avrei potuto imparare. 
Da grande voglio fare un lavoro nel sociale, voglio aiutare le persone a riavere il sorriso e a vivere più sereni e penso che questo sia un primo piccolo passo verso il mio sogno. In più quando ero dentro mi sono accorta che i ragazzi alla fine sono gli stessi di quelli fuori e che tutta la paura che avevo prima era inutile. 
Penso che tutti i laboratorio che si fanno in IPM, se organizzati bene e credendoci, possano aiutare un sacco i ragazzi a esprimersi e magari capire cosa fare una volta usciti. 
In conclusione 
Consiglio a chiunque ha voglia di mettersi in gioco di provare a partecipare!!!
Greta 
 

Esperienza dell'Istituto Besta Sociale



Ecco l'esperienza di:
Classi 4° A e 4° B Ist.Besta servizi sociali

L’Istituto Besta sociale ha aderito quest’anno al progetto Voci di Fuori Voci di Dentro con due classi quarte guidate da cinque insegnanti referenti.
La proposta di partecipare non è arrivata dagli insegnanti, ma dagli studenti stessi, interessati e motivati dopo aver sentito dell’esistenza di questo progetto che avvicina il mondo del carcere minorile e quello della scuola. Questi ragazzi hanno fin da subito dimostrato, oltre ad una sensibilità personale, anche particolari predisposizione e competenza derivate dalla scelta formativa.
Questi aspetti si sono espressi attraverso un video di presentazione della classe ed un lavoro di riflessione sulle tematiche di inclusione ed esclusione nell’ambito del lavoro. Questa riflessione, molto impegnativa, è stata sviluppata con creatività attraverso un cortometraggio divertente -e decisamente efficace- per spiegare come apparenza e pregiudizio condizionino il mondo del lavoro e la scelta di una persona piuttosto che un’altra. Sono stati rappresentati vari tipi di stereotipo, la ragazza bella e spregiudicata, il datore di lavoro razzista e attento solo alle apparenze …, in modo ironico ma acuto.
Oltre a questo strumento, i ragazzi hanno anche utilizzato il testo di una canzone per esprimere l’idea che …si può ricominciare, l’idea del dolore e della fatica generate dal giudizio altrui e dall’esclusione. È stato un bel modo di avvicinare l’arte, la musica e ciò che è familiare e caro ai ragazzi a un tema apparentemente lontano e pesante. Questa scelta sottolinea anche il fatto che il gusto per il bello è profondamente educativo e genera inclusione, unione e dialogo.
Il momento, però, più intenso dell’esperienza, è stato l’ingresso all’istituto penale minorile da parte di 18 studentesse il giorno 19 dicembre scorso. Il gruppo si è avvicinato all’esperienza con consapevolezza e con sincerità, senza forzature. C’è stata un po’ di paura nella fase iniziale, quando il chiudersi di cancelli e portoni alle proprie spalle ha dato sensazioni di oppressione e freddezza. Quando il gruppo, però, si è incontrato con i ragazzi detenuti, la tensione si è sciolta. C’è stata la capacità di vedere ciò che era comune, la vicinanza, il fatto di trovarsi davanti ragazzi della stessa età, con desideri e modi di fare simili ai propri.
Il giudizio è stato sospeso e il clima è diventato subito caldo e rilassato, senza la pretesa che le cose filassero tutte lisce da subito. 
Anche nella condivisione con i compagni, i ragazzi che sono entrati all’IPM hanno saputo portare un contributo consapevole e critico, senza falsi buonismi, dando vita ad un confronto ricco e vivace. Alla luce di questi sviluppi sentiamo quindi di poter valutare positivamente questa prima fase dell’esperienza, sicuramente formativa per gli studenti, sia sul piano della crescita personale, sia sul piano dell’arricchimento curricolare per il lavoro nell’ambito sociale.
Fondamentale è stato il ruolo degli insegnanti come supporto all’esperienza, come mediatori e come collaboratori organizzativi, perché hanno saputo stimolare i partecipanti all’impegno nel realizzare il compito richiesto, ma anche a sviluppare una riflessione in modo creativo e nel rispetto delle individualità.

Elena, referente Laboratorio Scuola e Volontariato